Alexander

Regia: Oliver Stone; sceneggiatura: Oliver Stone, Christopher Kyle, Laeta Kalogridis; interpreti: Anthony Hopkins, David Bedella, Jessie Kamm, Angelina Jolie, Val Kilmer, Fiona O'Shaughnessy, Connor Paolo, Patrick Carroll, Brian Blessed, Peter Williamson, Morgan Christopher Ferris, Robert Earley, Aleczander Gordon, Christopher Plummer, Gary Stretch, John Kavanagh, Nick Dunning, Marie Meyer, Mick Lally, Colin Farrell, Jared Leto, Elliot Cowan, Joseph Morgan, Ian Beattie, Jonathan Rhys-Meyers, Denis Conway, Neil Jackson, Garrett Lombard, Chris Aberdein, Rory McCann, Michael Dixon, Tim Pigott-Smith, Raz Degan, Erol Sander, Stéphane Ferrara, Tadhg Murphy, Jean Le Duc, Francisco Bosch,  Annelise Hesme, Tsouli Mohammed, Toby Kebbell; produttori: Moritz Borman, Jon Kilik, Aslan Nadery, Gianni Nunnari, Volker Schauz, Thomas Schühly, Iain Smith, Oliver Stone, Fernando Sulichin, Robert S. Wilson; musica: Vangelis; fotografia: Rodrigo Prieto; montaggio: Yann Hervé, Gladys Joujou, Alex Marquez, Thomas J. Nordberg; ricerca attori: Mark Bennett, Billy Hopkins, Lucinda Syson; scenografo: Jan Roelfs; direzione artistica: Desmond Crowe, James Lewis, Kevin Phipps, Stuart Rose; arredatore: Jim Erickson; costumi: Jenny Beavan; società produttrici: Warner Bros., Intermedia Films, Pacifica Film, Egmond Film & Television, IMF Internationale Medien und Film GmbH & Co. 3. Produktions KG: nazionalità: Usa/ Gran Bretagna/ Germania; anno di edizione: 2004; durata 175 min.
 
 

I film d’Oliver Stone muovono sempre su due binari stilistici: un gusto barocco, sovrabbondante per le immagini e un’una fortissima attenzione per l’analisi psicologica delle personalità dei protagonisti, meglio se grandi personaggi. Si era già notato nei suoi due film dedicati ai presidenti USA, JFK (1991) e Nixon (1995), e in quello dedicato al gruppo The Doors (1991). Sono le stesse linee principale che segnano questo supercolosso dedicato ad Alessandro Magno, (Alexander), il condottiero macedone, salito al trono nel 332 avanti cristo a soli vent’anni e che fu l’artefice di una grandiosa impresa militare che lo portò alla conquista della Grecia, l’Egitto, la Persia e parte dell’India. Morì trentatreenne a Babilonia, colpito da una misteriosa malattia o, forse, avvelenato. Oliver Stone avvicina il personaggio muovendo su due linee: una lettura freudiana dei suoi rapporti con la madre e con il suo amante più noto, Efestione. Il tutto immerso in scenari grandiosi e barocchi, degni di un lussuoso melodramma. In mezzo a questo materiale non mobilissimo alcune perle di cinema, come la lunga sequenza della battaglia di Gaugamela (331 a.c.) e lo sconto con gli elefanti nella guerra indiana. Sono questi i momenti in cui il regista rivela un genio cinematografico spesso sepolto sotto troppi orpelli e ridondanze. Nuoce al film, per certo veri pregevole anche un’infelice scelta d’attori (Angelina Jolie, Val Kilmer, Colin Farrell) troppo hollywoodiani perché reggano i ruoli mediterranei ed orientali.

 
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