Il candidato della Manciuria (The Manchurian candidate)

Regia: Jonathan Demme; soggetto da un racconto di Richard Condon; sceneggiatura: George Axelrod (film del 1962), Daniel Pyne, Dean Georgaris; interpreti:  Denzel Washington, Meryl Streep, Liev Schreiber, Jeffrey Wright, Kimberly Elise, Jon Voight, Jordan Ted Levine, Miguel Ferrer, Bruno Ganz, Tom Stechschulte, Pablo Schreiber, Anthony Mackie;  produttori: Scott Aversano, Ilona Herzberg, Peter Kohn, Polly Mallinson, Scott Rudin, Tina Sinatra; musica originale Toni C., Ray Davies, KRS-One, Rachel Portman; fotografia: Tak Fujimoto; montaggio: Carol Littleton, Craig McKay; ricerca attori: Kathleen Chopin, Laura Rosenthal; scenografie: Kristi Zea; direttore artistico: Teresa Carriker-Thayer; arredatori: Christine Moosher, Leslie E. Rollins; costumi: Albert Wolsky; società produttrici: Clinica Estetico Ltd., Paramount Pictures; nazionalità: USA; anno di produzione: 2004; durata: 129 min.
URL: http://www.imdb.com/title/tt0368008/
URL: http://www.manchuriancandidatemovie.com/whoisthemanchuriancandidate.html
TRAILER

Il candidato della Manciuria è il rifacimento di un film, dallo stesso titolo, diretto John Frankenheimer nel 1962. In Italia uscì con il titolo Va' e uccidi e raccontava una congiura ordita da biechi agenti sovietici che erano riusciti ad irretire un reduce dalla guerra di Corea al punto di condizionarne la mente. Basta mostragli la carta della Dama di Picche per fargli fare quello che si vuole. L'obiettivo dei "comunisti" è quello di farlo eleggere al Senato per avere un loro uomo all'interno del potere USA. Quarantadue anni dopo Jonathan Demme riprende quel copione apportandovi alcune sostanziali modifiche. Ora la cospirazione è ordita da una potente senatrice, emissaria di una potente lobby industriale, che tenta di sfruttare la fama, del tutto inventata, del figlio quale eroe della prima guerra del Golfo per farlo assurgere alla presidenza del pese e trasformarlo nel docile protettore degli interessi della società industriale. Nel vecchio, come nel nuovo film, le cose vanno male per i congiurati grazie ad un onesto commilitone del "candidato della Manciuria" che svela le trame dei golpisti. Il film odierno è completamente stravolto negli obiettivi, rispetto al precedente, ed è un testo che ha tutte le carte in regola per inserirsi nel filone di denuncia dello strapotere dell'apparato industriale nei confronti della politica e, in ultima analisi, della democrazia stessa. E' un testo dal forte taglio antiautoritario teso nella narrazione e costruito con grande abilità.

 
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