La donna di Gilles

Regia: Frédéric Fonteyne; testo: da una racconto di Madeleine Bourdouxhe; sceneggiatura: Philippe Blasband, Frédéric Fonteyne, Marion Hänsel; interpreti: Emmanuelle Devos, Clovis Cornillac, Laura Smet, Alice Verlinden, Chloé Verlinden, Colette Emmanuelle, Gil Lagay;  produttori: Andrea Occhipinti, Patrick Quinet, Stephane Quinet, Olivier Rausin, Christophe Rossignon, Rolf Schmid, Claude Waringo; musica: Vincent D'Hondt; fotografia: Virginie Saint-Martin; montaggio: Ewin Ryckaert; selezione attori: Richard Rousseau; scenografia: Véronique Sacrez; costumi: Agnès Dubois, Anne Fournier, Christian Schnezler; società produttrici: Artémis Productions, Liaison Cinématographique, Samsa Film S.a.r.l., Eyescreen S.r.l., Nord-Ouest Productions, Fama Film AG, Radio Télévision Belge Francofone (RTBF), France 3 Cinéma, Eurimages, Wallimage, Canal+, Cofimage 15; nazionalità: Belgio / Francia / Lussemburgo / Italia / Svizzera; anno di produzione: 2004; durata:103 min.

URL: http://www.imdb.com/title/tt0382691/
URL: http://www.lafemmedegilles.com/
TRAILER

Gilles lavora duramente come minatore, ed è sposato con una donna dolce, innamorata e tollerante. Un giorno la donna scopre che il marito ha una storia d’amore con sua sorella, ma, per non perderlo, lo asseconda in tutto. Si comporta così, sicura che si tratta di una passione passeggera e che, alla fine, il marito ritornerà da lei. È una speranza destinata ad un tragico fallimento: dopo un momentaneo ravvicinamento, l’uomo si mostra sempre più ossessionato dalle grazie della cognata, che non vuole più saperne di lui. Alla moglie tradita non resta che tentare di uccidersi. Paralizzata e costretta in carrozzella, ora forse il marito tornerà ad amarla. La donna di Gilles (La femme de Gilles) di Frédéric Fonteyne è un turgido melodramma che non teme le scene madri e le situazioni erotiche più complesse. C’è poco, in questo quinto film del regista, di quel tocco leggero e ambiguo che rendono piacevole e stuzzicante Una relazione privata (Une liaison pornographique, 1999). Qui il discorso è totalmente esplicito, i sentimenti sono gridati, gli atti esacerbati. La costruzione e lo stile sono maturi e ben organizzati, ma è il tasso di originalità a calare precipitosamente, frenato da un’ottima interpretazione e mitigato da un ritmo narrativo sapiente.

 
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