Sognando Bekham (Bend It Like Beckham)

Regia: Gurinder Chadha; sceneggiatura: Gurinder Chadha, Paul Mayeda Berges, Guljit Bindra; interpreti:  Parminder K. Nagra, Bhamra Keira Knightley, Jonathan Rhys-Meyers, Anupam Kher, Archie Panjabi, Shaznay Lewis, Frank Harper, Juliet Stevenson, Shaheen Khan, Ameet Chana, Tony Pooja Shah, Paven Virk, Preeya Kalidas; produttori: Paul Mayeda Berges, Gurinder Chadha, Ulrich Felsberg, Russel Fischer, Simon Franks, Zygi Kamasa, Deepak Nayar, Paul Ritchie, Haneet Vaswani, Barbara von Wrangell, musica originale: Craig Pruess; fotografia: Jong Lin; montaggio: Justin Krish; ricarca attori: Carrie Hilton, Liora Reich; scenografo: Nick Ellis; direttore artistico: Mark Scruton; arredatore: Sara Neighbour; costumi: Ralph Holes; trucco: Sarah Astley; società produttrici: BSkyB, Bend It Films, British Screen, Film Council, Filmförderung Hamburg, Helkon Media AG, Kintop Pictures, Road Movies Filmproduktion, Roc Media, Works and Future Film Financing; nazionalità: USA - Gran Bretagna - Germania; anno di produzione: 2002; durata: 112 min.

URL: http://us.imdb.com/Title?0286499
URL:http://www.luckyred.it/beckham/
TRAILER

E’ di moda il cinema etnico. Fa furore Il mio grosso, grasso, matrimonio greco di Joel Zwick e sta andando bene anche in Italia Sognando Bekham (assai meglio il titolo inglese: il tiro alla Bekham) dell’inglese, d’origine indiana, Gurinder Chadha. Una ragazzina, matta per il calcio, si scontra con la famiglia, fedele ai costumi e alle tradizioni hindi, per poter fidanzarsi con un giovane allenatore irlandese, continuare a giocare ed emigrare in California per militare in una squadra professionista americana. Ci sono tutti gli ingredienti del genere “contrasti in famiglia con lieto fine” e, tranne colore della pelle, arredamento delle case e riti nuziali, si potrebbe benissimo essere in un film di qualsiasi altro paese. Il taglio stilistico è piatto, le sequenze di calcio francamente brutte, ma l’impasto incontra il gusto del pubblico giovanissimo, che poi è quello che al cinema ci va in massa. Si è visto di meglio, ma anche di peggio. Chi si accontenta gode.

 
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