The Aviator

Regia: Martin Scorsese; sceneggiature: John Logan; interpreti: Leonardo Di Caprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, John C. Reilly, Alec Baldwin, Alan Alda, Ian Holm, Danny Huston, Gwen Stefani, Jude Law, Adam Scott, Matt Ross, Kelli Garner, Frances Conroy, Brent Spiner, Stanley DeSantis, Edward Herrmann, Willem Dafoe, Kenneth Walsh, J.C. MacKenzie, Nellie Sciutto, Vincent Laresca, Justin Shilton, Josie Maran, Sam Hennings, Gavin Black; produttori: Chris Brigham, Sandy Climan, Colin Cotter, Leonardo DiCaprio, Charles Evans Jr., Graham King, Dan Maag, Michael Mann, Aslan Nadery, Joseph P. Reidy, Volker Schauz, Philip Schulz-Deyle, Rick Schwartz, Martin Scorsese, Bob Weinstein, Harvey Weinstein, Rick Yorn; musica: Howard Shore, Johann Sebastian Bach, Hoagy Carmichael, George Gershwin, Harry James, Reverend Charles Johnson, Arthur Johnston, Irving Kahal, Jimmy McHugh, Glenn Miller, Django Reinhardt, Artie Shaw, Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Fats Waller; fotografia: Robert Richardson; montaggio: Thelma Schoonmaker; ricerca attori: Ellen Lewis; scenografo: Dante Ferretti; direzione artistica: Martin Gendron, Robert Guerra, Michele Laliberte, Claude Paré, Réal Proulx, Daniel Ross; arredatore: Francesca LoSchiavo, Carrie Wilksen; costumi: Sandy Powell; società produttrici: Warner Bros., Miramax Films, Initial Entertainment Group,  Forward Pass, Appian Way, Cappa Productions, Internationale Medien und Film GmbH & Co. 3. Produktions KG; nazionalità: USA / Giappone / Germania; anno di produzione: 2005, durata: 170 min.
URL: http://www.theaviator.it/
TRAILER

Le biografie cinematografiche sono spesso costellate di trappole che vanno dall’agiografia più melensa, all’espulsione di parti fondamentali nella storia del personaggio. Martin Scorsese piomba in pieno in entrambe in The Aviator, dedicato al milionario cineasta e fabbricante d’aerei Howard Hughes. Già la scelta di prendere in esame solo il periodo dalla fine degli anni venti al 1947 – lui era nato nel 1905 e morirà nel 1976 – escludendo tutto il periodo che viveva a Las Vegas, chiuso in un grande appartamento reso sterile da filtri e blocchi vari, elimina molti riferimenti ai suoi rapporti con la mafia. Inoltre il taglio adottato è in linea con la costruzione del classico “film d’attore” dedicato ad una star, in questo caso Leonardo Di Caprio, che agisce anche come produttore esecutivo. Il regista ci mostra, nei vent’anni presi in considerazione, le follie produttive legate alla produzione di Hell's Angels (Angeli dell’inferno, 1930) e The Outlaw (Il mio corpo ti scalderà, 1943), vero e proprio catalogo delle ossessioni sessuali del regista – produttore. Si accompagna a questa vicenda l’invenzione di nuovi modelli d’aereo, alcuni dei quali non saranno mai in grado di volare, e una lunga carriera d’amante d’attrici sulla cresta dell’onda: Katharine Hepburn, Ava Gardner, Rita Hayworth, Jean Harlow. Manca quasi del tutto il quadro politico e sociale dell’epoca, relegato allo scontro con il patron della Pan American e la corruzione perpetrata da quest’ultimo nei confronti del presidente della commissione per l’aviazione del Senato americano. Altre biografie ci descrivono un Howard Hughes che, oltre ad essere un uomo psichicamente disturbato, era anche un cinico e violento capitano d’industria disposto a non arrestarsi davanti a nulla, omicidio compreso, pur di raggiungere i suoi scopi. Martin Scorsese romanticizza un personaggio dalle molte facce, molte delle quali tutt’altro che encomiabili. In questo il film incontra il suo punto di maggior debolezza. Il resto, fluidità della narrazione, uso magistrale della camera e del montaggio, rientrano in un’eccellenza professionale che non scopriamo oggi, ma che qui ci appare come monca delle sue dote migliori.

 
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