Il berretto a sonagli

Testo: Luigi Pirandello (1867 - 1936); regia: Giulio Bosetti; scene: Nicola Rubertelli; costumi: Carla Ricotti; luci: Moreno Carlini; interpreti: Giulio Bosetti, Michela Cadel, Anna Priori, Francesco Sala, Attilio Cucaci, Marina Bonfigli, Relda Ridoni, Maria Elisabetta Marelli.

“Il berretto a sonagli” fu messo in scena, per la prima volta, il 27 giugno del 1917. Lo interpretava Angelo Musco ed era nato come testo in dialetto: “A birritta cu‘ i ciancianeddi”. Fu tutt’altro che un successo e molti critici, fra cui Antonio Gramsci, lo giudicarono negativamente. Cosa quasi inspiegabile, se non con il forzato “taglio comico” che vi avrebbe impresso l’attore, solito cimentarsi con commedie più che con tragedie. Il testo, uno dei più alti e lucidi della drammaturgia pirandelliana, ritorna in uno spettacolo di grande fascino, interpretato e diretto da Giulio Bosetti. E’ la storia dalla denuncia di una signora altoborghese, disgustata dai tradimenti del marito con la moglie di un suo tuttofare. I due sono sorpresi in flagrante e ne nasce uno scandalo che, grazie alla complicità maschile di fratello e delegato di polizia finirà in una bolla di sapone. Anzi, la donna sarà costretta a fingersi pazza per evitare che il marito della fedifraga compia una strage per vendicare l’onore perduto. Giulio Bosetti compie due piccoli miracoli: come interprete regala al pubblico una delle più grandi e intense interpretazioni che sia capitato di vedere, come regista legge la perfidia della società, il disprezzo verso le donne, la solidarietà sessuale e di classe con rara lucidità e intelligenza. Un’occasione da non perdere.

 
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