Il Maestro e Margherita

Testo: Michail Bulgakov (1891 - 1940), adattamento teatrale: Rocco D'Onghia; regia: Andrea Battistini; interpreti: Orlando Calebro, Alexandr Cozub, Axana Kitchenko, Costantin Mosoi, Piotr Oistric, Andrei Sochirca, Gianluigi Tosto, Valentin Zorila.

La vita di Michail Bulgakov è un esempio dei tormenti subiti da un intellettuale in epoca stalinista. Scrittore e drammaturgo incline all'ironia e al fantastico, ebbe la sventura di veder censurata gran parte delle sue opere. Tormentato da burocrati e funzionari ottusi, un giorno scrisse a Stalin chiedendo gli fosse permesso di continuare a lavorare in teatro, anche solo come inserviente. Qualche tempo dopo ricevette una telefonata in cui il dittatore, in persona, gli comunicava l'autorizzazione a riprendere il suo posto di direttore del Teatro d'Arte. Capricci di un despota che si dilettava a mostrare magnanimità e ferocia confermando, in questo modo, il capriccio e l'assolutismo di cui si nutriva il suo potere. "Il maestro e Margherita" è stato iniziato nel 1929, è rimasto incompiuto alla morte dell'autore, nel 1940, ed è stato pubblicato a puntate nel 1967, in anni di relativo disgelo. Vi si raccontano tre storie. La prima è quella della disputa fra due teatranti: Berlioz e Bezdomnyj. Il secondo ha scritto un poema antireligioso su Ponzio Pilato che il secondo contesta, sostenendo non essere possibile scrivere una storia in cui compare un personaggio, Gesù, che non è esistito. Davanti ai due si materializza uno strano personaggio, Woland, accompagnato da un assistente in grado di fare magie e da un gatto parlante. Woland predice la morte drammatica di Berlioz, cosa che di lì a poco accade, poi vola su Mosca stregando tutti e gettando scompiglio durante uno spettacolo di magia nera. La seconda parte ha per protagonista Margherita, innamorata e sposa segreta del Maestro, autore di un libro sul Cristo messo al bando. Con l'aiuto di Azzarello, accolito di Woland, Margherita ottiene di liberare il Maestro e fuggire con lui. Il prezzo sarà la partecipazione ad un ballo orgiastico, organizzato da Satana. L'ultima parte contiene la vera storia del rapporto Pilato - Gesù, raccontata dai demoni che vi hanno assistito. Una vicenda e del tutto simile al racconto scritto dal Maestro. Da questa complessa materia Andrea Battistini, con l'aiuto di Rocco D'Onghia, ha tratto uno spettacolo di grande presa fantastica in cui dominano il diavolo Woland e la candida Margherita, mentre la figura di Ponzio Pilato e quella di Gesù rimangono in ombra. Ne nasce un'apologia dell'amore che romanticizza le molte citazioni dal Faust goethiano. Il secondo polo dello spettacolo è l'esaltazione di una "giustizia diabolica" che, in assenza di una umana, opera meglio di quella divina. Una proposta affascinante e interessante, creata da un complesso d'attori plurinazionali: moldavi, russi, italiani. Una citazione particolare per Oxana Kitchenko il cui fisico magro, ma potente da ex etoile del Bolscioi, le consente di dare a Margherita una forza e una nervosità esaltate dall'innocenza delle molte parti di nudo che il copione le assegna.

 

Valutazione: 1 2 3 4