Il gran teatro del mondo

Testi. Tonino Conte, Jacopone da Todi, Calderon de la Barca, Thomas Mann, Dante, Ferruccio Bertini, Bruno Schilz, sacre rappresentazioni fiorentine del trecento e quattrocento; progetto e regia: Tonino Conte; percorso scenografico: Emanuele Luzzati; costumi: Bruno Cereseto; canzoni Gianpiero Alloisio; interpreti: Giancarlo Ilari, Pietro Fabbri, Antonietta Carbonetti, Enrico Campanati, Biagio Forestieri, Alberto Bergamini, Paolo Cauteruccio, Sergio Grossini, Roberta Alloisio, Francesca Faiella.

Il gran teatro del mondo Se Tonino Conte ha un merito è di riuscire a rendere teatrali i luoghi più diversi. Spiagge, giardini pubblici, forti secolari, chiese, borghi medievali sono stati utilizzati quali quinte ideali per rappresentazioni dagli esiti diversi, ma sempre affascinanti. Da qualche tempo la sua attenzione si è rivolta al museo e alla chiesa di Sant'Agostino, come dire il cortile di casa, giacché il suo Teatro della Tosse è posto a porta con questi luoghi. L'ultima sua impresa s'intitola "Il gran teatro del mondo" ed è una sorta di sacra rappresentazione della natività, costruita mettendo insieme materiali diversissimi. Testi di Calderon de la Barca, anonimi trecenteschi e quattrocenteschi, Jacopone da Todi, Dante, Thomas Man, Bruno Schulz concorrono nella costruzione di un puzzle dagli esiti alterni e dall'insieme piacevole. Lo spettacolo dura meno di un'ora e ha momenti di grande respiro, come "La canzone del Frate" di Jacopone da Todi e La strage degli innocenti da una sacra rappresentazione fiorentina del '400, e parti meno riuscite, come le canzoni di Giampiero Alloisio, assai meno belle e funzionali del solito. Nel complesso il bilancio è positivo, anche per l'intelligente uso di uno spazio davvero straordinario.

 
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