Inferno

Testo: Dante Alighieri (1265 - 1321); dall'edizione critica di Federico Sanguineti; testo e regia: Tonino Conte; immagini Emanuele Luzzati; percorso scenico e luci: Emanuele Conte; sculture e costumi: Daničle Sulewic; musiche: Andrea Ceccon; interpreti: Alberto Basaluzzo, Alberto Bergamini, Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Bruno Fornasari, Lisa Galantini, Susanna Gozzetti, Sergio Grossini, Lorenza Pisano, Vanni Valenza.

Questo "Inferno", che Tonino Conte propone nella chiesa di Sant'Agostino, nasce da un conflitto fra fedeltŕ e tradimento. La prima riguarda la costruzione dello spettacolo, quasi interamente basato su versi danteschi rimissati in misura funzionale alle esigenze dell'autore - regista. La seconda dal tipo di lettura, totalmente antitradizionale, che Conte fa di questa parte della Divina Commedia. Unica vera deviazione dal solco dantesco č il monologo in prefinale, in cui l'autore sembra lanciare un suo manifesto - confessione, usando un personaggio, Capaneo, che occupa, nella Commedia, meno di una ventina di versi, e che qui č presentata manipolando un brano d'Ezra Pound. La lettura del co-fondatore del Teatro della Tosse, basata sulla versione del testo di Federico Sanguineti, č cupa, sensuale, sanguigna, crea un panorama sulfureo non alleggerito neppure dalle figure, apparentemente comiche, dei diavoli - cuochi. Gli spettatori seguono bene e con piacere questo slalom fra Paolo e Francesca, Ulisse, Farinata degli Uberti, Il conte Ugolino, decretando il successo di uno spettacolo che č fra i migliori fra quelli realizzati da questo teatro negli ultimi anni. Una nota particolare merita la conduzione degli attori, pregio non sempre rintracciabile nelle regie di Tonino Conte, che raggiunge risultati di grande livello. Ciň avviene anche grazie, oltre ai soliti interpreti legati a questo teatro, a Vanni Valenza che vi rientra dopo anni. Un ritorno davvero felice.

 
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