L'isola del tesoro

Testo: Robert Louis Stevenson (1850- 1894); adattamento: Giuseppe Manfridi; regia Luca De Fusco; scene e costumi: Giuseppe Crisolini Malatesta; musiche: Antonio Di Pofi; coreografie: Alessandra Panzavolta; luci: Emidio Benezzi; suono: Hubert Westkemper; interpreti: Gaia Apresa, Lia Zinno, Piergiorgio Fasolo, Roberto Milani, Rosa Minelli, Michele De Marchi, Paolo Serra, Luigi Diberti, Alessandro Maggi, Laura Ruocco, Pino Bella, Alberto Fasoli, Alessandro Pilloni.

Alzi la mano chi, da bambino, non ha ricevuto in regalo "L'isola del tesoro". Scritto dal medico scozzese Robert Louis Stevenson nel 1883, questo libro è uno dei classici cui si affida la fantasia dei piccoli lettori. In realtà si tratta di un testo non privo di venature gotiche e morali come dimostrerà l'autore con il successivo, 1886, "Lo strano caso del dottor Jekill e mister Hide". Giuseppe Manfridi si è cimentato nella difficile sfida di trarre da questo racconto uno spettacolo teatrale che mescola scenografie imponenti a recitazione e a parti di canto e ballo. La regia di Luca De Fusco mescola bene questi ingredienti e ne trae una proposta professionalmente matura e d'indubbia caratura spettacolare. Ciò che convince meno è un deficit di complessità. E' pur vero che Long John Silver, il nostromo privo di una gamba che prima tradisce capitano e armatore per poi voltare le spalle ai complici, non appena intravede la possibilità di scampare la forca, presenta qualche traccia d'ambiguità, su cui pone l'accento il bravo Luigi Diberti, ma non è meno vero che si tratta di tracce che annegano in un racconto in cui i toni epici e "morali" la fanno da padroni. Un modo piacevole per passare una serata a teatro, ma poco di più.

 
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