Perversioni sessuali a Chicago

Testo di David Mamet, traduzione Margherita D'Amico, regia Marcello Cotugno, costumi Isabella Rizza, luci Riccardo Tommasoni, con Luca Zingaretti, Valentina Cervi, Massimo Reale, Francesca Brizzolara.

"Perversioni sessuali a Chicago" è uno di quei testi apparentemente semplicissimi, ma in realtà complessi. Scritto da David Mamet nel 1974 è stato uno dei suoi primi lavori di successo. Quattro single, due uomini e due donne, parlano crudamente di sesso, si vantano e sognano, s'insultano e cercano di mascherare una terribile solitudine con una continua caccia a compagni e compagne occasionali. Ci può essere qualche breve intermezzo, come una convivenza che naufraga nel giro di poche settimane, o ci si può rifuggire nell'omosessualità, più per paura di rimanere soli che per vera predilezione, ma la disperazione è sempre dietro l'angolo. Il punto forte del copione è la scelta del linguaggio, crudele, quasi gergale, tipico di una società e di un momento storico precisi. Su questo piano la messa in scena di Marcello Cotugno perde le maggiori occasioni. Occorreva un guizzo d'invenzione capace di reinventare parole e dialoghi e, visto che il tutto è riambientato ai giorni nostri, anche il senso profondo delle situazioni. Purtroppo, come già accadeva nella versione cinematografica firmata, nel 1986, da Edward Zwick e interpretata da James Belushi e Demi Moore, tutto scivola in commedia. Commedia sboccata, ma pur sempre commedia. Coerenti con la regia, le interpretazioni di Luca Zingaretti  Valentina, Valentina Cervi, Massimo Reale e Francesca Brizzolara.

 

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